Angelo Naclerio
- 24/10/2022 02:02:00
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Intanto molto mi piace la poesia che a qualcuno dedicata nasce. Secondo me Giacomo avrebbe assai gradito questa Rosetta, il tuo discorrere musicato tra Lui e te. Del resto, qualè del sanguineo sentire il luogo, quale il tempo il fumo lArte il profumo la persona immersa nella sua tanta poca profondità quotidiana particella di passione rapita nella terrena storia delle passioni creatura subito grande demozioni? Quale è del vermiglio sentire limaginoso sonno tradito laria insincera la terrenità disattenta, la brezza sincera lumanità attenta il sogno ben custodito? Sette note ha cremisi il sentimento -quandanche patimento- e dieci dita danzanti e suoni parole e canti e vermigli frutti palpitanti, seppur il cuor duole, a costruir veritiera vita così comElla sola vuole da Bellezza scolpita.
Memore di Silvia, delle tantissime donne in poesia cantate o di poesia autrici, in questo "Villaggio" ti mando un poetico abbraccio.
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Gil
- 23/10/2022 21:13:00
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Il verso lungo, il suo tono prosastico rendono efficacemente quella malinconia inquieta, perché cosciente di percorso destinale a tratti infelice (leopardianamente infelice); ciò avviene grazie a una scrittura sorvegliata, tramata di cultura, di letture e formazione adolescenziali; si avverte poi, qui la cifra testuale più preziosa, a mio modesto parere, lassoluta autenticità dellio poetico, ancorché questi non coincidesse con lio autoriale, al lettore ciò non deve interessare, che fa da specchio emozionale a colui che vi simmerge in lettura.
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